

ll tree climbing, letteralmente “arrampicata sugli alberi”, è una tecnica che consente di muoversi, in completa sicurezza, all’interno della chioma dell’albero con l’utilizzo di funi e imbraghi.
Nata negli Stati Uniti ad inizio del ‘900 e importata in Europa solo da alcuni decenni questa metodologia unisce due passioni: la passione per l’arrampicata e l’amore per gli alberi.
La tecnica del treeclimbing viene impiegata prevalentemente nell’ambito dell’arboricoltura ornamentale per eseguire interventi mirati all’interno della chioma dell’albero, ad esempio operazioni di potatura, consolidamento o ancoraggio senza le difficoltà e gli inconvenienti che possono essere causati dall’uso di piattaforme di lavoro elevabili o autoscale.
Utilizzando il metodo di lavoro corretto è possibile operare in sicurezza su alberi di qualsiasi altezza e dimensione ed arrivare ovunque, anche quando gli alberi si trovano all’interno di piccoli giardini o cortili, o dove, per la morfologia del terreno (pendii, rivi di fiumi o laghi) sarebbe impossibile arrivare con mezzi meccanici. Gli interventi in treeclimbing sono spesso da preferire all’uso di gru o piattaforme, che a causa del loro peso, possono compattare il terreno alla base della pianta oppure causare danni alle radici o alle branche dell’albero.
La professione del tree climber, inteso come operatore addetto ai sistemi di posizionamento ed accesso mediante funi, è inserita nel Testo Unico in materia di sicurezza (D.Lgs 81/2008) che rende obbligatorio seguire un corso ed ottenere l’abilitazione ai lavori in quota su fune specifica per lavori sugli alberi.
Attraverso un corso professionalizzante si possono imparare le tecniche di salita e discesa su funi e di posizionamento in quota e tutti i passaggi che un operatore deve conoscere ed utilizzare per poter lavorare in maniera sicura, efficace ed efficiente. La formazione però, non si limita ad un solo corso. Fondamentali, inoltre, per mantenere alto il livello di professionalità sono il costante scambio di informazioni e di esperienze tra gli operatori e la continua formazione professionale (obbligatoria e non) con la partecipazione ad eventi e workshop per approfondire la propria preparazione.
Se da un punto di vista meramente tecnico e fisico imparare i metodi di risalita su fune può essere sufficiente per iniziare a lavorare in tree climbing, la professionalità di un tree climber non si misura solo nella sua abilità nell’arrampicata sugli alberi, ma anche nella sue conoscenze in arboricoltura.
TreeFocus: “Tree climbing: una professione dinamica al servizio degli alberi” di Alessandro Savogin
Un bravo professionista deve saper unire abilità e tecnica ad una profonda conoscenza degli alberi, deve possedere buone conoscenze di biologia degli alberi, arboricoltura, fisiologia e fitopatologia e competenze in valutazioni di stabilità degli alberi per valutare la struttura della pianta e gli eventuali problemi.Da non tralasciare le principali norme contenute nella legislazione in materia di sicurezza (D.Lgs 81/08 e smi), da assimilare per garantire la propria salute e quella dei cittadini. Un arboricoltore deve, inoltre, saper prevedere le reazioni che un albero avrà dopo ogni intervento eseguito su di esso: un intervento errato, come se ne vedono ancora troppi, può rivelarsi non solo inutile, ma anche dannoso, poiché potrebbe compromettere la salute e la stabilità dell’albero stesso. Una formazione completa comprende, infine, nozioni approfondite di potatura e cura degli alberi, conoscenza delle attrezzature e della loro manutenzione, gestione delle emergenze e recupero del ferito.
Tanto da apprendere, vero? Ma non serve spaventarsi, un passo alla volta si impara tutto! Mi piace ricordare questa frase di Aristotele
Da anni Formazione3T propone una formazione completa a 360° attorno agli alberi, perché per diventare un buon arboricoltore la strada è lunga ed impegnativa. Il nostro obiettivo è quello di insegnare passo passo a padroneggiare strumenti e tecniche di lavoro sicure ed affidabili, a muoversi in autonomia all’interno della chioma e a saper scegliere l’intervento migliore sia per la salute dell’albero e per le persone che lo custodiscono.